IL MESSAGGERO
Unioni civili, il fronte cattolico: pronti al referendum abrogativo
ROMA. Dopo l’approvazione al Senato, il ddl sulle unioni civili sbarca nell’aula di Montecitorio e inizia il conto alla rovescia per l’approvazione finale che, dopo la decisione di Matteo Renzi di porre la fiducia, dovrebbe arrivare in settimana. Ieri è stata avviata la discussione con la relazione della Pd Micaela Campana e oggi iniziano le votazioni sulle questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni.
Intanto alle proteste della minoranza e di una parte della maggioranza, si sono aggiunte quelle del promotore del Family Day, Massimo Gandolfini che alla luce dell’ ormai impossibilità che il testo venga modificato dopo l’annuncio della fiducia, ha deciso d1 attaccare Renzi sul fronte a lui più caro in questo momento, quello del referendum sulle riforme 1stituz1onali. E sempre ieri alla Camera ha presentato l’iniziativa «non rottamiamo la Costituzione» lanciando per il prossimo 28 maggio una manifestazione all’Auditorium Antonianum di Roma per la costituzione ufficiale del Comitato “Famiglie per il no al referendum”. Oggi intanto si entra nel vivo con la votazione sulle pregiudiziali di costituzionalità dopo di che, il governo dovrebbe annunciare la fiducia sul ddl. A quel punto, trascorse le 24 ore come da regolamento della Camera domani si dovrebbe votare la fiducia per avere il via libera finale sul testo entro giovedì.
MOMENTO STORICO
Ieri nel presentare il testo in aula deserta, la relatrice Campana, puntualizzava che «con l’approvazione della legge sulle unioni civili, il Parlamento si appresta a cancellare decenni di brutte figure. Portando nella comunità democratica a pieno titolo migliaia di cittadini che finora erano rimasti ai margini, oggetto di discriminazione e sofferenza personale». In direzione Pd è entrata sulla questione anche la ministra delle riforme Maria Elena Boschi per la quale, l’approvazione della legge sarà «un momento storico anche per ciascuno di noi, il fatto di avere approvato questa legge penso possa valere una esperienza politi ca». Una patte della maggioranza e le opposizioni però non sono ancora rassegnate all’approvazione dell’attuale testo con la fiducia. Per il M5S, la fiducia è «inaccettabile» e chiedono al governo di ripensarci promettendo di non fare ostruzionismo. Forza Italia ha deciso di bocciare nel merito la legge. Contro la fiducia e a favore del testo dovrebbero votare Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo ed Elena Centemero. Non ha ancora. deciso quale atteggiamento tenere invece Sinistra italiana che deve ancora riunire il gruppo dei deputati ma che in passato aveva giudicato troppo timido il testo.
Infine è arrivata una dura posizione da parte di Area Popolare e in particolare dei parlamentari Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano che si sono rivolti al presidente della Repubblica perché valuti i profili di incostituzionalità nel testo che «riguardano la sovrapposizione delle unioni con i matrimoni e la copertura finanziaria delle maggiori spese indotte dalle estensione di tutti i benefici riconosciuti alle famiglie naturali. Non a caso si è già scatenata la giurisprudenza creativa che riconosce la genitorialità omosessuale» e lo rimandi alle Camere. E già minacciano «la promozione del referendum abrogativo sulla prima parte riferita ai simil-matrimoni». Antonio Calitri