CORRIERE ECONOMIA
Trend. Ricerca di legalcommunity sui migliori atenei per la carriera
Scuola & Studi legali. Ecco le università che sfornano i talenti
In testa Statale (Milano) e La Sapienza (Roma). Piace
l’avvocato-manager di Bocconi, Cattolica e Luiss
Dove si formano i talenti dei più importanti studi legali italiani? Nelle più rinomate Università di Milano e Roma.
È quanto emerge dalla ricerca di legalcommunity.it che ha stilato la classifica degli atenei da cui provengono i partner dei grandi studi legali d’affari analizzando i curriculum accademici dei soci di un campione rappresentativo di 20 law firm (italiane, internazionali e boutique specializzate) attive nel nostro Paese.
In particolare emerge una predilezione per settori: nei grandi studi si affermano i togati che hanno studiato a Milano (Statale) o Roma (La Sapienza) in percentuale praticamente equivalente. Negli studi internazionali invece a prevalere è La Sapienza di Roma ma molti arrivano da esperienze presso atenei stranieri. Nelle boutique si preferisce selezionare chi vanta una provenienza dalla Statale di Milano, in questo caso la percentuale è schiacciate: ben il 43% del campione dichiara di essersi formato nell’ateneo lombardo.
La top ten
La classifica assoluta vede al primo posto la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano con il 27,3% mentre al secondo posto, con il 19,9%, c’è l’Università La Sapienza di Roma. Sul podio sale anche la Cattolica di Milano con il 7,9%. Nella top 10 figurano poi la Luiss di Roma, l’Università di Genova, l’Università di Torino, l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Pavia, la Bocconi di Milano e l’Università di Padova.
Sempre secondo la ricerca, tra la laurea e l’ingresso come soci negli studi passano in media 12 anni, anche se sono tanti ormai i partner dei più prestigiosi studi italiani a sostenere che, rispetto al passato, oggi occorra un minimo di 14 anni.
Giovani e crisi
Un segnale evidente delle ripercussioni della grande crisi economica che ha colpito il settore degli avvocati negli ultimi otto anni. Un impatto sui fatturati che si è fatto sentire a tutti i livelli e che ha rallentato l’ingresso di nuovi soci anche negli studi più prestigiosi, quelli con i fatturati più alti.
Gli equilibri cambiano radicalmente se si considerano solo i soci degli ultimi cinque anni: in questo caso la platea si restringe ai partner più giovani e lo scenario muta. Tra i più giovani infatti salgono le quotazioni dell’Università Cattolica e della Bocconi di Milano e della Luiss di Roma.
Non è un caso che tutte e tre siano Università private con corsi di laurea costruiti per essere competitivi sul mercato. Il comune denominatore di questa differenza è rappresentato dalle richieste dei grandi studi legali: adesso, per entrare a far parte dei soci delle law firm, non basta più soltanto avere le competenze tecnico-giuridiche, servono anche capacità gestionali fornite dai corsi di laurea delle Università come Cattolica, Bocconi e Luiss. Una nuova generazione di talenti togati che siano anche manager e non più solo esperti dei codici.
I master
Rimanendo in tema di specializzazioni trasversali, anche le esperienze maturate tramite i master, specialmente in Paesi stranieri, hanno una forte importanza perché garantiscono una maggiore conoscenza e competenza oltre che un ampliamento del proprio network professionale in termini di connessioni e potenziali clienti. Quindi la frequentazione di questi corsi, specie in atenei prestigiosi o qualificanti, è un elemento molto utile per lo sviluppo di un network di alto livello, spendibile nel corso della carriera.
I risultati della ricerca dimostrano quindi che i grandi studi «pescano» i loro avvocati nelle facoltà di Giurisprudenza delle Università che hanno una storia e un nome importante (Statale di Milano e La Sapienza di Roma) e negli ultimi anni anche tra le tre grandi private (Bocconi, Cattolica. Luiss), preferendo chi ha ottenuto un master all’estero con una priorità a chi ha saputo realizzare relazioni e network di alto livello. Isidoro Trovato