VITTIME CRIMINALITA’: Il ministro Orlando: una «casa» per le foto delle vittime innocenti (Il Mattino)

IL MATTINO

Il ministro Orlando: una «casa» per le foto delle vittime innocenti

Un mausoleo per le vittime della criminalità organizzata: il ministro Andrea Orlando è pronto a scendere in campo per realizzare l`iniziativa e a dare
così una casa alle 106 fotografie sfrattate la scorsa settimana dalla facciata di Palazzo Reale dalla sovrintendenza. Un`iniziativa, quella del mausoleo che potrebbe sanare una ferita: lo sfratto dato alla mostra «Noninvano» promossa dalla Fondazione Polis per ricordare 106 delle 335 vittime innocenti della criminalità, aveva indignato il popolo della rete e tante associazioni. Quelle foto parlavano ai napoletani, ma anche ai turisti, raccontando un tratto della storia della città, e in questo modo ritrovavano il senso di un sacrificio.

«Con quelle foto avevamo inaugurato un nuovo modo di fare impegno civile
per risvegliare le coscienze e dire ai cittadini “questi sono volti di vittime da
non dimenticare”. Ora dove le metteremo?

Per adesso sono nei locali della nostra sede, ma non possiamo certo riporle in un cassetto», aveva detto il presidente di Polis, Paolo Siani. Poi l`idea del mausoleo e l`invito arrivato da Pavia, a esporre in quella città le immagini
destinate a diventare memoria. Una trasferta possibile, ma che non cancella la necessità di restituire alla città un pezzo, doloroso, della sua storia. Lo dimostra la ricerca degli studenti di Scienze della Comunicazione dell`Università Suor Orsola Benincasa che nel mese di giugno hanno intervistato chi si avvicinava all`esposizione. «La maggior parte degli intervistati ha espresso la volontà, ma anche la necessità, di una maggiore conoscenza delle storie delle vittime – scrivono i giovani nel presentare i risultato del sondaggio. E` emersa certamente, una carenza di informazioni da parte degli intervistati sulla vita delle vittime. Ciononostante si mantiene equilibrata la differenza tra chi è stato in grado di raccontare almeno una storia (51 per cento) rispetto a chi, invece, non è riuscito a farlo (49 per cento).» Agli intervistati è stato chiesto se riteneva utile e possibile replicare l`iniziativa in altre città e la grande maggioranza (82 per cento) si è detta d`accordo. E il 73 per cento si è dichiarato fiducioso sugli effetti dell`iniziativa. Il 44 per cento del campione, poi, ha detto di aver riconosciuto almeno un viso tra quelli esposti, mentre il 42 per cento ne ha riconosciuti da 1 a 5 e il restante 14 per cento è stato in grado di individuarne anche di più. I volti di Annalisa Durante, Giancarlo Siani, don Peppe Diana, sono quelli a cui tanti sono stati capaci di dare un nome. Un nome da non dimenticare. Daniela De Crescenzo

Foto del profilo di admin-oua

admin-oua